lunedì 5 maggio 2008

Piccole cose che colpiscono l'immaginazione

Siamo sempre più affannati a rincorrere qualcosa che non ci soffermiamo più a osservare le piccole cose che ci circondano e che aspettano solo di essere scoperte.

Lo scorso week-end sono passato da Milano e, sulle guarnizioni di gomma di una porta della metropolitana, ho notato che qualcuno aveva disegnato due figure, un uomo sull'anta sinistra e una donna su quella destra. Entrambi erano raffigurati nell'atto di allargare le braccia per stringere a sé l'altra figura.

Durante il mio tragitto, svariate volte le porte si sono aperte e poi richiuse; mi sono quindi trovato a immaginare cosa potessero provare quei due esseri del loro (eterno) ritrovarsi dopo essere stati strappati da una forza sovrumana.
Era più la felicità per i momenti durante i quali potevano stare assieme o la disperazione durante il loro inutile sforzo di restare vicini?

"Ma che cosa vai a pensare durante un viaggio in metropolitana?", si staranno chiedendo alcuni fra Voi, manipolo di temerari che vi soffermate a scorrere questi miei vaneggiamenti.
Volete la verità, non lo so! Sarà stato il momento, sarà che sotto questa corazza c'è un mondo migliore, sarà stata la stanchezza...... mi sono comunque venute alla mente vari fatti, immagini, pensieri che erano lontani dal mio essere da molto tempo.

Cose del tipo, quand'è stata l'ultima volta che ho colto i petali di una margherita? O soffiato per disperdere l'infruttescenza di un soffione? O passato il pomeriggio a guardare le forme delle nuvole?

Vorrei poter ritagliare in tutte le mie giornate un momento da dedicare alle piccole (in)utili cose che rendono la vita degna di essere vissuta.

Adesso sento dal rumore che si è alzato il vento. Vado sul tetto ad ascoltare i rumori delle Ombre disperse nella notte.