mercoledì 5 gennaio 2011

Il ritorno del Nano ghiacciato

Chi come il sottoscritto segue il basket dagli anni 80 non può non aver memoria delle scarpette rosse con in campo Meneghin, D'Antoni, McAdoo e guidati in panchina dal piccolo grande uomo di Evanston, Dan Peterson.

Ritiratosi dalla carriera di allenatore da 23 anni, ieri è stato nominato allenatore della squadra di basket dell'Olimpia di Milano. Il suo ritorno, molto importante a livello mediatico, ha forse una valenza anche sportiva. Il basket è cambiato molto dalla sua ultima apparizione in panchina e probabilmente non sarà che una figura di passaggio tra il vecchio e il nuovo allenatore, ma non si deve dimenticare che stiamo parlando di una persona che ha fatto dell'arte della motivazione e dell'ottimizzazione delle componenti umane nelle azienda una sua terza professione dopo quella di commentatore televisivo.

Probabilmente Milano non migliorerà tanto da portare un nuovo trofeo nella propria bacheca, ma per certo la presenza del Nano Ghiacciato riavvicinerà i tifosi di basket meneghini alla loro squadra e renderà lucidi gli occhi a coloro che non apprezzano il basket moderno fatto di monocordi attacchi e giocatori che sono solo il pallido ricordo di quelli che calcavano i parquet degli anni passati.

Qualcuno potrebbe argomentare che a 75 (avete letto bene, settantacinque) anni uno dovrebbe stare a casa in pantofole o all'ospizio dei vecchi, ma Dan è lucido come ai tempi delle vittorie in Coppa dei Campioni e non mancano esempi di allenatori molto esperti che fanno bene. Perché l'esperienza è come l'altezza: non si insegna.

Se da oggi l'Olimpia è un po' meno antipatica, è merito suo, del piccolo Dan per me, Numero Uno!

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