sabato 28 novembre 2009

Tutto cambia perché (quasi) nulla cambi

Sono ormai passati sette giorni da quando ho lasciato il mio precedente posto di lavoro per intraprendere una nuova avventura nello strano mondo della programmazione.

In realtà mi sono solo spostato di alcuni chilometri per svolgere quasi le stesse mansioni e gli stessi compiti che avevo sino alla scorsa settimana.

L'unica grande differenza è che ho lasciato per strada alcune persone che mi erano state vicine nel corso degli ultimi anni.

Che cosa strana sapere che non vedrai facce che vedevi tutti i giorni, che non sentirai voci che ascoltavi tutte le volte che entravi in ufficio.

Purtroppo l'azienda ha fatto alcune scelte strategiche che il sottoscritto non condivide e non mi andava di passare il tempo nell'attesa di vedere la luce tra le nubi. Ho quindi preferito seguire la via più sicura, anche se non la più agevole e continuare a collaborare con l'azienda di software che da anni mi fornisce lavoro.

Solo alcuni dei compagni di viaggio sono con me. Gli altri spero non vadano persi come lacrime nella pioggia. Auguro a loro ogni bene e spero che le strade che oggi ci dividono, domani ci permettano di viaggiare, se non nello stesso scompartimento, almeno su binari paralleli.

Non credo che sarà possibile mantenere l'amicizia di tutti, ma tutti sanno che le mie scelte non sono state fatte contro di loro.

Chi vuole ascoltare, è benvenuto. Per coloro che si arroccano su posizioni oltranziste non ho che da porgere loro i miei saluti.